Ho iniziato la pratica delle arti marziali molti anni fa, portato da un amico per caso, e lo ho fatto con lo Yoseikan Budo.
Poi dopo tanta pratica di Yoseikan Budo, Karate, Kick Boxing la mia attenzione si è focalizzata nel Ryukyu Kempo e nel Kyusho.
uno degli aspetti fondamentali del Kyusho è quello che noi chiamiamo MOLTIPLICATORE DI FORZA!
è la capacità di generare una vibrazione a spirale che con l’opportuna arma in una zona anatomica precisa riesce a raggiungere l’interno del corpo dell’avversario con effetti decisamente più devastanti di un colpo esterno o ad una area generica.
un aspetto che mi ha sempre affascinato e che mi è servito comunque in tutta la mia pratica e in tutte le arti marziali praticate è l’onda choc, base dello studio del M° Minoru Mochizuki.
ora, ogni arte ha un specifico modo di generare velocità, potenza e vibrazione e anche nel nostro Ryukyu Kempo c’è uno specifico modo, parte del curriculum Kyusho CSEN e Kyusho Institute ma è spesso interessante osservare le connessioni tra le varie discipline e non solo le diversità.
Buon Kyusho a tutti.
Gianluca Frisan
IL METODO “ONDA CHOC”
L’Onda Choc, la base motoria dello Yoseikan Budo
La base motoria attorno alla quale è organizzato lo Yoseikan Budo è l’ ONDA-CHOC. Per chi inizia la pratica dello Yoseikan Budo, anche se ha una esperienza in un altra Arte Marziale, trova un modo di muoversi ed esprimere la propria potenza nuova ed affascinante: l'”Onda-choc”.
L’ “Onda-choc” è la chiave della parte fisica dello Yoseikan Budo, racchiude in se due potenziali energetici ed ergonomici: innanzi tutto è un sistema che sfrutta la muscolatura dell’intero corpo per effettuare ogni movimento. Ogni muscolo viene sollecitato, lungo la catena cinematica che forma, dal punto più lontano a quello di azione, azionato e potenziato dal precedente e, a sua volta, accelerando ed incrementando in modo esponenziale l’azione del muscolo che lo segue. Questa catena cinematica ha un movimento dell’energia dall’andamento ondulatorio. Si esprime, al momento dell’impatto, come un colpo corto che trasporta un forte choc all’interno del bersaglio, una palla piena di sabbia all’estremità di una corda, piuttosto che una rigida sbarra di ferro.
La seconda dote dell’Onda-Choc è quella di costituire un sistema di sintesi, in quanto raggruppa tutti i movimenti del corpo umano e, di conseguenza, le tecniche di combattimento di ogni tipo, in nove movimenti base, senza distinzione tra colpi, proiezioni o leve, varie armi. Chi si avvicina la prima volta a questo concetto appare un attimo dubbioso o incerto, ma in realtà si tratta di una cosa molto semplice. Volendo fare un esempio, si può dimostrare in pochi secondi, osservando due atleti, in confronto a mani nude o impugnando, o no, una qualsiasi arma, come uno stesso movimento serva a realizzare un pugno, un lancio al suolo, un colpo, una parata con l’arma o la mano. Guardate voi stessi e fate la prova: non c’è una effettiva differenza nel movimento del corpo se date, per esempio, un colpo discendente col taglio della mano (Otoshi Shuto Uchi o Shomen Uchi), se fate un lancio di spalla (Seoi Nage), una leva a flettere l’avambraccio sul braccio, ruotandolo verso l’ alto/dietro (Shiho Nage), o effettuando un colpo discendente col coltello, o bastone, o con un Nunchaku (Men Uchi), o, infine, con la spada a due mani (Men Giri).